I rischi per chi guida mezzi aziendali stradali. Un caso abbastanza controverso: l’uso del cellulare durante la guida.
È chiaro che qualsiasi motivo di distrazione del conducente, può causare un incidente stradale. Questa distrazione può derivare da uno stato di elevata deconcentrazione, parlando con un passeggero o anche utilizzando un telefono cellulare. Anche l’ascolto della musica a volume troppo elevato, può distrarre. In generale, i conducenti possono fare molte cose che li distraggono dal loro compito principale.
Tuttavia, i problemi dei telefoni cellulari comportano alcuni fattori complicanti i rischi per chi guida mezzi aziendali stradali, descritto nello stesso Codice della Strada: tenere il telefono in mano e parlare senza usare il vivavoce o le cuffie, (queste ultime sono sconsigliate, poiché danneggiano notevolmente l’udito), comporre i numeri sulla tastiera distogliendo lo sguardo dalla strada… ma in realtà parlare al cellulare distrae molto di più che parlare con vero interlocutore. Questa non è una mia affermazione, ma è supportata principalmente da studi recenti>.
In ogni caso, l’utilizzo dei telefoni cellulari nella violazione del codice della strada e l’utilizzo di moderni sistemi che eliminano virtualmente le distrazioni visive, sono alcune delle possibili cause di incidente stradale. Quindi… dovrebbe essere assolutamente proibito. Spegnere il cellulare prima di avviare il motore!
MOMO (Motor On, Mobile Off) è il motto adottato dalle multinazionali globali. Ma ci sono alcune cose che mi fanno sorridere:
Un impiegato commerciale responsabile della vendita all’ingrosso di prodotti, guida diverse ore al giorno. Durante questo periodo si prevede che non verranno effettuate chiamate a clienti o colleghi per motivi puramente professionali?
E parallelamente, come possiamo monitorare tali questioni senza violare la privacy? Solamente gli utilizzatori possono farlo senza violare la privacy.
In conclusione, come coniugare il perseguimento dei risultati (vendite in volume) con la riduzione dei mezzi eventualmente necessaria tale risultato?
L’alcool: un tema spinoso per alcuni driver
Sussiste abuso patologico da parte del conducente per il quale occorre ottenere inidoneità del medico competente. Lo stesso dovrebbe accadere, ad esempio, in caso di abuso di farmaci che compromettono gravemente l’attenzione durante la guida e contribuirebbero, quindi, all’aumentare i rischi per chi guida mezzi aziendali stradali.
Si verificano tuttavia situazioni occasionali, prevedibili e difficili da gestire, anche se in qualche modo riconducibili a condotte vietate. C’è stato un tempo, almeno nel Nord Italia, in cui i camionisti bevevano sempre un buon caffè quando si fermavano ad una stazione di servizio. Lo stesso vale per i netturbini che effettuano la raccolta porta a porta nelle zone più fredde (cosa ancora molto comune oggi). Queste persone non presentano sintomi indicativi di un problema con l’alcolet endono a bere molto poco ma nei momenti sbagliati. Pertanto, il medico competente e l’azienda non hanno altra scelta che affidarsi alla formazione e informazione ed all’attività di vigilanza.
Il fondamentale ruolo del medico competente
Forse ricorderete la controversia sui “test sull’alcol e sulla droga” per alcune categorie di lavoratori, come i conducenti dei carrelli elevatori. In realtà era alcol, droghe e farmaci. Soprattutto, a volte può essere molto imbarazzante, soprattutto per le persone colpite. Tuttavia, esistevano perentorie indicazioni legali che non potevano essere aggirate.
Ma è un argomento più sfumato quello che tratterò in questo articolo. Finora ho parlato di conducenti che utilizzano intensamente il proprio veicolo per lavoro. Per loro, guidare è parte del loro lavoro e i medici sperano di tenerne conto quando redigono le cartelle cliniche e rilasciano i giudizi di idoneità. In particolare potrebbe non essere adatto all’uso prolungato del veicolo, un lavoratore con problemi al rachide.
Tornando al giudizio di idoneità: per chi guida in modo continuativo un mezzo stradale, gli elementi importanti da prendere in considerazione sono davvero tanti e l’RSPP gioca un ruolo fondamentale nell’individuazione degli stessi. Ergo? Dobbiamo fornire al medico una descrizione della mansione del lavoratore che sia quanto più possibile fedele alla realtà: a questo punto sarà lui a giudicare se un lavoratore sia idoneo o meno per svolgere la professione di driver.
Gli elementi per valutare i rischi dei driver
Per effettuare una corretta valutazione dei rischi guida automezzo, partiamo dal presupposto di avere tutti driver idonei dal punto di vista medico, e senza alcuna limitazione.
Elenchiamo con ordine gli elementi oggetto della valutazione dei rischi:
L’esperienza e la formazione dei singoli autisti;
Il tipo di veicolo;
Lunghezza del percorso e ore di guida per raggiungerlo e le attività svolte quando il lavoratore non è alla guida;
Il percorso, ovvero la sua pericolosità, lo stato di manutenzione della strada, l’aderenza del fondo stradale in base alla stagione, ecc.
Ciascuno di questi fattori corrisponde a un insieme di fattori che devono essere considerati senza ponderazione o tracciamento. Il rischio è il risultato di una sorta di moltiplicazione dei quattro elementi rappresentati e gli viene quindi assegnato un livello secondo criteri predefiniti.
La “gravità”, che non ho menzionato, è una media costante a seconda del tipo di veicolo. Questo perché all’interno delle tipologie di veicoli, come camion, automobili, motociclette, ciclomotori e biciclette, i sistemi di protezione passiva sono più o meno gli stessi. Questa formula viene calcolata sulla base di dati quali incidenti denunciati, persone coinvolte, decessi totali, invalidità totali e ricoveri ospedalieri totali.
Quali sono i maggiori rischi per chi guida mezzi aziendali stradali
I maggiori fattori di rischio per un driver, sono: l’alta velocità, la stanchezza, le fonti di distrazioni come l’utilizzo del telefono cellulare e l’uso di droghe e alcool.
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